“Gli sporadici casi di assegnazione di fratelli a scuole diverse sono riassorbiti dai criteri che tutti i circoli didattici hanno adottato e che, alla fine, garantiscono il trasferimento di fratelli nella scuola richiesta. E’ quindi un disagio solo teorico”. Lo ha ricordato nel corso del Consiglio comunale l’assessore all’Istruzione Adriana Querzè, rispondendo ad un’interrogazione di Michele Barcaiuolo (An).

L’assessore ha anche sottolineato che “la preoccupazione espressa da Barcaiuolo relativa al danno economico che deriverebbe dall’impossibilità di utilizzare tra fratelli gli stessi libri di testo (nell’eventualità, improbabile, di assegnazione a scuole diverse) non ha ragione di sussistere per la scuola elementare, poiché la fornitura dei testi è gratuita per gli alunni e a totale carico dell’ente locale”. Scendendo nel dettaglio della definizione degli stradari, cioè delle ‘mappe’ di assegnazione alle scuole in relazione alla residenza, l’assessore ha spiegato che “possono venire variati– seppur di poco – ogni anno, per permettere l’assestamento fra posti disponibili e domande potenziali. Queste limitate operazioni concordate con la dirigenza scolastica – ha continuato la Querzè – possono interessare alcune zone di confine fra due stradari: è quindi possibile che accada che un fabbricato sia collocato un anno in uno stradario e, uno o più anni dopo, in un altro. Se nell’immobile risiedono due fratelli, può quindi accadere che venga variata la scuola di destinazione. E’ un problema, come detto, solo teorico, poiché a quel punto valgono i criteri di precedenza nell’accoglimento delle domande di trasferimento da una scuola di destinazione ad un’altra, proprio tesi a privilegiare l’ingresso di fratelli di alunni già frequentanti”.