E’ durata pochi minuti questa mattina a Imola l’udienza che vedeva accusati i conduttori di ‘Striscia la notizia’ Ezio Greggio e Enzo Iacchetti, oltre al responsabile della trasmissione di Canale 5 Antonio Ricci.

A chiamarli in causa, con l’accusa di
diffamazione aggravata, e’ stata Wanna Marchi, scesa in citta’ dalla sua vicina villa sulle colline di Castel Del Rio, nella Vallata del Santerno, e il cui parco divenne famoso dopo il lancio dal cielo, ad opera di Valerio Staffelli, di un ‘tapiro di sale’.


Davanti al giudice Sandro Pecorella, su richiesta degli avvocati di ‘Striscia’, gli atti sono stati rimessi al Pm in quanto il reato prevede una pena superiore ai 4 anni e quindi e’ necessaria un’udienza preliminare e non l’accettazione diretta a giudizio dei testi. Assistita dall’avv. Liborio Catallotti, Vanna Marchi, insieme al suo convivente Francesco Campana e alla figlia Stefania Nobile, e’ accusata davanti al Tribunale di Milano di associazione per delinquere finalizzata alla truffa.

Fu infatti il Tg satirico di Mediaset a creare le premesse per mettere a nudo l’attivita’ della televenditrice dai capelli rossi, arrestata nel gennaio 2002, affiancata dal maestro Do Nascimento specializzato nei ‘numeri del lotto’ e a contrastare, a suon di decine di milioni di lire, le ‘fatture di morte’.


La vicenda imolese prese invece le mosse da una querela della Marchi e della figlia dopo una puntata di ‘Striscia’ dell’ autunno di due anni fa, dove si parlava di evasione fiscale per un miliardo di lire, importo non pagato a seguito dell’ accoglimento di un ricorso sul quale il duo Greggio-Iacchetti aveva sollevato non pochi dubbi, paventando qualche ‘aiutino’ extra. Per la regina delle televenditrici, invece, la pratica fiscale ebbe un iter del tutto regolare e passo’ quindi al contrattacco, lanciando l’accusa di diffamazione ai protagonisti di ‘Striscia’, accusa sul cui esito Imola non ha potuto pronunciarsi.