Hanno giocato semplicemente al ‘Soft Air’, la simulazione di guerra inventata oltreoceano, ma le loro divise da commandos e le recenti rapine alle ville anche in provincia di Reggio Emilia hanno terribilmente allarmato un passante. E’ scattato un blitz notturno dei carabinieri che, per fortuna, sono militari veri e hanno evitato guai seri, scoprendo che si trattava solo di una ragazzata di un gruppo di minorenni.

I sei ragazzi, tra cui il nipote del proprietario della villa, attorno alle 22 si erano messi a simulare un’azione di guerra: tute scure, visori notturni, torce e soprattutto pistole e fucili. E maschere notturne agli occhi, necessarie per proteggere gli occhi dai proiettili, pallini sferici sparati da armi giocattolo a gas.

Un gioco, insomma, molto diffuso negli Usa che ora sta prendendo piede anche in Italia. Non lo sapeva il cittadino che ha visto quel drappello armato e ha temuto il peggio. Con voce concitata ha chiamato i carabinieri, gridando che era in atto una rapina in villa, che un commando si era acquattato lungo la siepe di confine di quell’edificio lussuoso della frazione correggese di Fosdondo.


L’allarme e’ stato preso sul serio, ma anche con molte precauzioni dai carabinieri guidati dal capitano Germano Passafiume: diverse pattuglie sono state mandate sul posto anche dai comuni limitrofi. Un blitz in piena regola ma condotto con freddezza e professionalita’: intimato l’allarme, uno dei sei diciassettenni e’ uscito dalla siepe e ha alzato le mani in alto, lasciando cadere il fucile che prima impugnava con imperiosa fierezza. Alla spicciolata, i sei ”commilitoni” lo hanno seguito. I militari, quelli veri, con le armi puntate li hanno fatti sdraiare a terra per controllarli senza rischi. E’ emerso cosi’ che si trattava di una goliardata, gia’ fatta altre volte ma senza conseguenze. I sei ragazzi hanno cosi’ capito, con qualche minuto di paura reale, la differenza che c’e’ tra una guerra per finta e una guerra vera. Anche se non e’ stato esploso nemmeno un colpo. Per fortuna.