Una domanda di grazia al
presidente della Repubblica Ciampi, sostenuta gia’ da oltre 13.000 firme, per Ivan Liggi, l’agente della Polstrada di Rimini che dall’anno scorso sta scontando una condanna per omicidio volontario a nove anni e cinque mesi per aver ucciso un automobilista di 32 anni che aveva saltato un posto di blocco: la richiesta e’ stata presentata dal papa’ dell’agente, all’epoca (1997) 25enne, al carcere di Forli’ dove e’ detenuto.


In mattinata Natale Liggi, il padre, e’ stato in Piazza Maggiore a Bologna insieme all’associazione di volontariato Andromeda per fare volantinaggio fra i cittadini, per annunciare i banchetti che dalla prossima settimana l’associazione mettera’ nelle piazze del capoluogo emiliano in cui chiederanno anche contributi economici (c/c 119502 del Credito Cooperativo).
L’obiettivo e’ quello di continuare la raccolta delle firme e di informare la gente sull’episodio.


Ivan Liggi, il 24 febbraio 1997, in servizio di pattuglia sulla statale Adriatica, intimo’ l’alt a un automobilista, che salto’ il posto di blocco e costrinse i poliziotti a un lungo inseguimento nel centro di Rimini: dopo essere stato investito, Liggi esplose un colpo che uccise il 32enne guidatore. Un tragico incidente secondo la versione del poliziotto, un omicidio volontario per la Corte d’Appello di Bologna che, con in mezzo un annullamento della Cassazione, ribalto’ la sentenza del tribunale di Rimini che aveva condannato il poliziotto a quattro anni per omicidio colposo: l’ultima sentenza condanna l’agente a nove anni e cinque mesi per omicidio volontario.
Poco dopo la Corte dei Conti ha condannato ulteriormente Liggi a risarcire il Ministero dell’Interno di 130 mila euro, la somma pagata ai parenti della vittima.

Nella domanda di grazia presentata dal papa’ c’e’ anche la lettera di Ivelise Pascale, la sorella della vittima che ha perdonato il poliziotto chiedendo la grazia a Ciampi: ”In carcere – ha scritto – la vita di Ivan si spegnerebbe”. In favore della grazia, con lettere a Ciampi, si sono espresse anche la vedova di un poliziotto ucciso nel ’77, e medaglia d’oro al valore, e la mamma dell’agente della polstrada Stefano Biondi, investito e ucciso sull’A14 durante un inseguimento l’anno scorso. Si e’ mobilitato anche il comune di Cervia con un ordine del giorno all’unanimita’ per la richiesta di grazia.