Il Comune stanzierà 900mila euro nel triennio 2005-2007 a sostegno della politica di innovazione delle imprese modenesi. Lo stanziamento, indicato nel bilancio di previsione 2005, si andrà ad aggiungere ai tre milioni di euro che, per lo stesso periodo e con lo stesso obiettivo, saranno stanziati dalla Provincia di Modena, andando a costituire la parte principale del fondo unico per l’innovazione delle imprese in provincia di Modena, al quale contribuiscono anche altri enti locali del territorio.

Lo ha annunciato nel corso del Consiglio comunale l’assessore alle Politiche Economiche Giorgio Razzoli, rispondendo ad un’interrogazione di Baldo Flori (Modena a Colori). Razzoli ha ricordato che “il progetto concordato con la Provincia e con altri enti locali di proporre al sistema economico modenese la creazione di un fondo unico per l’innovazione risponde alla logica di evitare interventi ripetitivi”, ribadendo inoltre che le azioni promosse dal fondo in favore delle piccole e medie imprese, così come stabilito dalla bozza di proposta per la costituzione del fondo, all’esame degli enti proponenti, saranno principalmente tre: credito agevolato; sostegno alla ricerca industriale in collaborazione con Università e mondo della ricerca; azioni formative. Strumento principale del credito agevolato sarà un fondo rotativo che finanzierà progetti a tassi particolarmente agevolati.
Gli investimenti agevolati sui quali gli enti proponenti si stanno orientando sono i progetti di ricerca industriale a carattere innovativo per l’impresa e per i prodotti, gli investimenti in innovazione tecnologica di prodotto o di processo, l’innovazione organizzativa e commerciale.

“Per entrare nel merito della valutazione dei progetti che saranno presentati siamo intenzionati a costituire un comitato tecnico di valutazione – ha commentato Razzoli – Rimane però fermo l’impegno da parte degli enti promotori del fondo a garantire la continuità del finanziamento degli strumenti nel tempo, focalizzando gli obiettivi e concentrando quindi le risorse su pochi ed efficaci strumenti con la possibilità di riorientare gli stanziamenti a seconda delle esigenze e della domanda effettiva”.