Un raid punitivo, per vendicare un
torto subito. Sarebbe questo, secondo le prime indagini dei carabinieri, il probabile movente del pestaggio di un cittadino romeno di 26 anni, letteralmente massacrato di botte da alcuni connazionali all’interno dell’ex residence ‘Bologna Due’ di Calderara di Reno, nel bolognese.

Il giovane, irregolare in Italia, si trovava in uno degli alloggi della struttura, dove poco dopo le 23 di ieri ha fatto irruzione un gruppo di connazionali, entrati forzando la porta.
Il romeno, sempre secondo la ricostruzione dei carabinieri, e’ stato picchiato a sangue e trascinato a forza fuori dall’appartamento, poi caricato su un mezzo, forse un furgone o un fuoristrada.
Poco piu’ tardi, gli aggressori lo hanno scaricato in strada nei pressi di San Lazzaro di Savena, dalla parte opposta della citta’. Il giovane e’ poi riuscito a chiedere aiuto e farsi portare all’ospedale Sant’Orsola, dove e’ tuttora ricoverato in gravi condizioni. Gli investigatori dell’Arma tengono un certo riserbo sulle indagini, attualmente in corso per identificare gli autori del pestaggio, e confermano solo che il movente sarebbe una vendetta.
A rendere noto l’episodio, sostanzialmente negli stessi termini, e’ stata l’Associazione per la rinascita dell’area di via Garibaldi, il cui portavoce Angelo Rizzi, in una nota, racconta di essere stato personalmente testimone dell’aggressione. Dopo questo episodio, l’Associazione chiede al Comune e alla Regione di convocare al piu’ presto un’assemblea pubblica, per discutere dell’iter del progetto di riqualificazione dell’area.