Un fumogeno si accende in curva, un altro lo segue, la cortina di fumo si alza e l’arbitro decide: stop, non si gioca più. Uno scenario finora impossibile, da domani reso quasi obbligatorio dal nuovo regolamento, e addirittura automatico dal primo lancio di un oggetto in campo.

La stretta antiviolenza chiesto alla Federcalcio dal ministro Pisanu lunedì, dopo la giornata nera dell’Olimpico e di altri stadi, è giunta sull’onda della notte della vergogna al Meazza.

E’ stato Franco Carraro, con un provvedimento d’urgenza a cambiare le norme, senza aspettare il consiglio federale: con il divieto di introdurre e usare materiale pirotecnico, la vera svolta sta nel potere concesso all’arbitro di non far cominciare o bloccare le partite.
Sarà lui il vero giudice antiviolenza del calcio. ”Scelta coraggiosa e forte, noi siamo pronti”, ha subito detto Pairetto, designatore dei direttori di gara di A e B. Ma la norma, in vigore da venerdì, vale per tutti i campionati federali.

Nel messaggio di Carraro ci sono altri due punti: il primo è il richiamo all’applicazione ‘dell’articolo 12 del codice di giustizia sportiva che prevede a carico della società responsabile, anche oggettivamente, la perdita della gara con il punteggio di 0-3’. Dunque, obbligo di sospensione e subito la sconfitta a tavolino decisa dalla giustizia sportiva: un filotto di misure che dovrebbe inibire gli ultras, spera la Figc, da usare il ricatto del lancio di oggetti.
Carraro ha poi richiamato gli organi di giustizia sportiva a ”un’applicazione severa e rigorosa delle norme disciplinari”.