Uno splendido esemplare di cervo è stato ucciso dai bracconieri in località Sasso Nero nella zona di Ospitaletto di Marano. Il corpo è stato ritrovato ieri da un agente della polizia provinciale su segnalazione di un cittadino. Subito avviate dalla Provincia le prime indagini per cercare eventuali testimoni utili a individuare il responsabile da segnalare all’autorità giudiziaria: il cervo nel modenese è un animale protetto, quindi – sottolinea l’Amministrazione provinciale – si tratta di un caso evidente di barcconaggio.


”E’ il primo episodio di questa gravità – sottolinea Emanuela Turrini, comandante della polizia provinciale – nel nostro territorio negli ultimi mesi, che tra l’altro avviena a caccia chiusa. Il bracconaggio non solo danneggia la fauna protetta come in questo caso, ma èanche estremamente pericoloso perchèi bracconieri, per non venire scoperti, escono a caccia anche di notte utilizzando carabine a lunga gittata che sparano fino a tre chilometri, quindi molto rischiose per l’incolumità ei cittadini”.

Il cervo, del peso di oltre due quintali e mezzo, è tato ucciso da una sola fucilata alla schiena. Ma non èmorto subito: ferito, è riuscito a sfuggire ai bracconieri, interessati probabilmente alla sua carne, per poi concludere la sua fuga lungo un calanco. Il corpo è stato poi recuperato dagli agenti provinciali e consegnato ad una ditta specializzata per lo smaltimento.

Il cervo non è molto diffuso nell’Appennino modenese. Vive in piccoli gruppi segnalati, finora, solamente nelle zone di Pavullo, Prignano, Lama Mocogno e, appunto, nella zona di Marano.