Aumenta l’occupazione e cala la disoccupazione nel terzo trimestre del 2004; ma rallenta su base annua l’offerta di lavoro e soprattutto diminuisce (meno 7,1%) il numero di persone in cerca di prima occupazione nella componente giovanile e femminile, soprattutto nel Mezzogiorno.

Lo comunica l’Istat rilevando che nel terzo trimestre l’offerta di lavoro ha registrato una flessione, rispetto allo stesso periodo del 2003, dello 0,2 per cento (-44.000 unità). Rispetto al secondo trimestre 2004, al netto dei fattori stagionali, l’offerta è aumentata dello 0,1 per cento. Nel terzo trimestre 2004 il numero di occupati è risultato pari a 22.485.000 unità, con un ritmo di crescita su base annua dello 0,4 per cento (+93.000 unita’). In termini destagionalizzati e in confronto al secondo trimestre 2004, l’occupazione nell’insieme del territorio nazionale ha registrato un aumento pari allo 0,1 per cento. Nel terzo trimestre 2004 il numero delle persone in cerca di occupazione è risultato pari a 1,8 milioni di unità, in calo rispetto allo stesso periodo del 2003 del 7,1 per cento (-137.000 unità). Vi ha contribuito la rinuncia, soprattutto da parte delle classi di età più giovani e della componente femminile del Mezzogiorno, a intraprendere concrete azioni di ricerca di un impiego. Il tasso di disoccupazione si è posizionato al 7,4 per cento, sei decimi di punto in meno in confronto al terzo trimestre 2003. Al netto dei fattori stagionali, e rispetto al secondo trimestre 2004, il tasso di disoccupazione è risultato invariato.

La crescita su base annua dell’offerta di lavoro ha riflesso esclusivamente il contributo fornito dalla componente maschile aumentata dello 0,4 per cento (+61.000 unità). Tale risultato è sintesi della positiva dinamica registrata in tutte le ripartizioni, ad eccezione del Nord-est. L’offerta di lavoro femminile, rimasta sostanzialmente stabile nel Centro, ha segnalato un aumento tendenziale nel Nord-ovest (+0,8 per cento, pari a +24.000 unità) a fronte di una significativa riduzione sia nel Nord-est (-1,1 per cento, pari a -23.000 unità) sia, soprattutto, nel Mezzogiorno (-3,9 per cento, pari a -107.000 unità.