Sono stati addirittura 455 gli iscritti al Settimo Convegno Nazionale dei Centri Interculturali, organizzato dal Multicentro educativo Memo, che si tiene a Modena.

I lavori hanno preso il via questo pomeriggio al cinema Astra dove termineranno domani.
I partecipanti sono educatori ed insegnanti di tutti gli ordini di scuola, dall’infanzia alle elementari, dalle medie inferiori alle superiori, e provengono anche dalle province di altre regioni (Milano, Torino, Arezzo, Venezia). A loro si aggiungono i 150 educatori dei nidi e delle scuole d’infanzia del Comune di Modena.

L’alto numero di adesioni – che dimostra l’interesse suscitato nel mondo della scuola dall’insegnamento dell’italiano seconda lingua e dal tema del bilinguismo dei ragazzi stranieri – ha richiesto di installare un grande schermo nella sala adiacente gli incontri per permettere a tutti di seguire i lavori.

Nel 2004 Eurydice, per conto della Direzione Generale della Commissione Europea Istruzione, ha pubblicato un’indagine relativa a 30 paesi europei riguardante “L’integrazione scolastica dei bambini immigrati in Europa”.
L’indagine rileva come la quasi totalità delle autorità educative siano consapevoli della necessità di mettere a disposizione degli alunni immigrati misure specifiche di sostegno per l’insegnamento della lingua del paese ospitante. Eppure dalla ricerca emerge anche che la valutazione delle misure di sostegno linguistico non è pratica diffusa in Europa, la qual cosa potrebbe essere uno dei motivi dell’insuccesso scolastico dei ragazzi stranieri. I modelli utilizzati sono sostanzialmente due: quello integrato consiste nell’inserimento degli alunni nelle classi ordinarie con un sostegno, il modello separato consiste in interventi transitori o a lungo termine fuori dalle classi ordinarie, vengono cioè organizzati gruppi separati frequentati dagli stranieri prima dell’immissione in classe. Secondo l’indagine il nostro è l’unico paese ad attuare solo l’integrazione diretta con sostegno all’interno delle classi ordinarie.