Vogliono un posto di lavoro sotto casa, capiscono che inglese e informatica sono priorità ma non amano ‘la fabbrica’ così come la immaginano (un pò brutta e con poco spazio per le aspirazioni personali), scarsa conoscenza del sistema industriale: è questa la sintesi dell’ 11/a giornata ‘Orientagiovani’ che l’Associazione Industriali di Reggio Emilia ha organizzato in collaborazione con l’associazione Levi Montalcini e l’università di Modena e Reggio Emilia.


Una selezione di 150 studenti di tutte le scuole medie superiori reggiane (le quarte classi) ha ascoltato Cristina Strozzi, Presidente del Gruppo Scuola dell’Associazione Industriali, Gianluca Ferrari, assessore al Lavoro della Provincia di Reggio Emilia, Cesare Fantuzzi, delegato all’Orientamento per la Facoltà di Ingegneria, Piera Levi Montalcini e Matteo Marmiroli, responsabile Risorse Umane Divisione industriale Smeg.
Molti più studenti si ritroveranno in febbraio per la seconda fase di Orientagiovani 2004-2005.

Anche a Reggio Emilia – che ha una vocazione industriale molto marcata, con il 42% dei lavoratori occupati nell’ industria, un altro 7% in agricoltura e un 51% nelle altre attività – chi studia spesso non è informato di ciò che il mondo del lavoro richiede. Avviene così che, da un lato, vi sono aziende che non trovano giovani da assumere e, dall’altro, giovani che non trovano un lavoro adeguato alle loro aspettative e alla loro preparazione scolastica o universitaria.
Il risultato di questo circolo vizioso, è stato rilevato, è una duplice perdita sociale: per i giovani che, dopo anni di studio, non trovano il lavoro a cui aspiravano, per le imprese che non trovano lavoratori adatti alle loro esigenze organizzative.
Si tratta per lo più di scelte scolastiche e universitarie che non tengono conto della spendibilità futura dei percorsi celti, vanificando le aspirazioni dei giovani a svolgere una professione coerente con gli studi svolti. I tempi di attesa per il primo inserimento lavorativo si allungano e sono causa di frustrazione e disagio nei giovani.

Il principale obiettivo di manifestazioni come ‘Orientagiovani’ è quello di mettere a disposizione degli studenti il patrimonio informativo sulla prevedibile domanda di profili professionali che il mercato del lavoro esprimerà nel futuro.