Gli incidenti sul lavoro degli ultimi giorni fanno tornare d’attualità la questione delle ‘morti bianche’. Secondo dati diffusi dall’Organizzazione internazionale del lavoro e dall’Inail nella IX giornata mondiale sulla sicurezza sul lavoro, nel 2003 in Italia ci sono stati 952 mila incidenti, 1311 i lavoratori morti.

Sono addensati nel nord-est (33,5% gli infortuni e 25,6% le morti) e nel nord-ovest (28,7% e 26,9%), segue il centro (19,6% e 20,2%), il sud (13% e 18,5%) e le isole (%,2% e 8,8%).
In termini assoluti, gli infortuni sul lavoro risultano concentrati, sia per gli uomini che per le donne, nella fascia di età fino a 34 anni.
In Emilia Romagna, Lombardia e Veneto si concentrano oltre il 44% degli infortuni e il 37% dei morti. I tassi di frequenza più elevati sono in Umbria, Marche e Friuli Venezia Giulia che presentano indici superiori a quelli nazionali (+42,7% per l’Umbria).

Il rischio di morte è più elevato al Sud, mentre il Lazio presenta la situazione più favorevole.