L’assessore alla pubblica istruzione, Ruggero Cavani, interviene sul tema della scuola pubblica e privata, delle scuole famigliari e in particolare della scuola coranica di cui si riferisce nelle cronache di questi giorni.

“A conclusione dell’anno scolastico vorrei soffermarmi su una questione che è stata sulle pagine dei giornali di tutta Italia: quella delle cosiddette scuole famigliari e in particolare quella coranica di Sassuolo. Poche righe per intervenire nel dibattito di questi giorni e in particolare sulla realtà scolastica degli immigrati di provenienza musulmana che vivono nella nostra città”.

“Nei mesi scorsi all’interno del complesso, articolato e interessante progetto Braida, che sto seguendo a nome dell’amministrazione comunale, avevo avuto modo di incontrare alcuni rappresentanti del centro-luogo di culto presente nei locali di via Circonvallazione 189. In quell’occasione, oltre a chiedere una collaborazione alla comunità islamica di quel complesso per la pulizia delle aree circostanti e un aiuto per la soluzione di alcuni problemi del quartiere, facevo presente ai responsabili che era fondamentale che i genitori che richiedevano la frequenza nella scuola “domestica-famigliare” facessero regolare richiesta ai dirigenti scolastici del territorio di riferimento.
Purtroppo questo non è avvenuto”.

“E’ vero – scrive l’assessore – questa “scuola” dava risposta a una quindicina di bambini-ragazzi a fronte di una presenza nelle nostre scuole di oltre 300 ragazzi di cultura e religione musulmana, però è giusto che anche quando sono piccoli numeri le regole vengano rispettate.
Si deve invece fare chiarezza sull’attività che svolge la comunità islamica che ha come luogo di culto i locali di via Cavour.
I figli di questi cittadini-lavoratori stranieri, come del resto di tanti che frequentano il luogo di preghiera di via Circonvallazione, sono quotidianamente sui banchi di scuola insieme ai nostri bambini”.

“In questi giorni nei quali ho avuto il piacere di fare visita alle scuole della città durante le feste finali, ho potuto notare che nelle tante iniziative, fossero commedie, spettacoli musicali, spazi culinari, si mescolavano bambini e genitori provenienti da diverse parti del mondo.
Devo far sapere che la domenica mattina presso i locali dell’istituto E. Morante i figli di 100 famiglie partecipano alle lezioni di arabo, utili a questi ragazzi per mantenere un forte legame con le proprie radici culturali e religiose.
Si tratta di presenze e percorsi differenziati che devono essere letti con attenzione, con un occhio speciale e con l’intento di dare soluzioni puntuali capaci di costruire quei ponti per una società multietnica davvero pacificata”.

“Per far questo – conclude Ruggero Cavani – sarà fondamentale che a partire dal governo centrale fino alle amministrazioni comunali si mettano a disposizione più fondi per le scuole, affinché esse siano sempre più in grado di rispondere a queste nuove sfide. Troppo spesso viene chiesto alla scuola di farsi carico di quello che avviene nella società: lo ha sempre fatto e con buoni risultati, oggi più che mai non deve essere lasciata sola”.