“A me non fa piacere essere qua, non
abbiamo nulla da cui difenderci e abbiamo subito un grave danno
d’immagine”. Così il direttore sportivo del Modena, Doriano
Tosi, ha commentato il coinvolgimento del club nell’inchiesta
sul calcio scommesse, al termine dell’audizione davanti
all’ufficio indagini della Federcalcio del dirigente e di tre
giocatori modenesi, Ponzo, Vignarolli e Zancopé.

Tosi è stato
ascoltato perché dalla intercettazioni telefoniche fatte dalla
Procura di Napoli in un dialogo tra Ambrosino e Saracino, due
degli indagati chiave dell’inchiesta fa riferimento a un
direttore che non vuole accettare eventuali combine. “Tosi non
si riconosce in quel direttore – ha spiegato il legale presente
oggi in Federcalcio l’avv. Mattia Grattani – e inoltre da quelle
telefonate risulta che se il peso ce l’hanno è per scagionare
il Modena, perché la società dimostra la propria totale
estraneità”.


L’avvocato ha spiegato che a Tosi sono stati chiesti i
rapporti con i dirigenti del Chievo (sotto indagine c’é la
partita Chievo-Modena) e il comportamento di Antonio Marasco,
giocatore indagato e attualmente interrogato dall’ufficio
indagini, nei ritiri precedenti le gare del Modena con il Chievo
e la Sampdoria. Quanto alla posizione dei giocatori ascoltati
questa mattina il legale ha sottolineato che “Non verranno
riascoltati e che possono andare tranquillamente in vacanza”.
Alle audizioni non è presente attualmente il capo dell’ufficio
indagini, Italio Pappa, ma vengono svolte dai suoi collaboratori
Piccolomini e Spaliano. E’ ancora in corso l’audizione di
Stefano Bettarini.