Fiori di campo, quelli di
tutti i giorni e di mille colori. In questo modo gli amici e i
compagni di scuola di Elisa Freschi hanno voluto salutare la
diciottenne nel giorno del suo funerale. Una cerimonia in cui
tutta Montecchio, nel reggiano, si è stretta attorno alla bara
bianca da bambina della disabile reggiana. Intanto, lo stesso
giorno al nonno di Elisa, Francesco Bertozzi, l’uomo che l’ha
uccisa soffocandola all’uscita da scuola, il Gip ha concesso gli
arresti domiciliari.

Una cerimonia semplice, nel Santuario della Madonna dell’
Olmo, a cui i familiari della ragazza hanno chiesto che
giornalisti, videoperatori e fotografi non assistessero. Un
funerale all’ insegna del pudore nei confronti della tragedia
che ha scosso il paese: nessuno infatti, né il parroco don
Vasco Rosselli, tantomeno i ragazzi che hanno letto i loro
pensieri dal pulpito, hanno accennato al dramma della morte di
Elisa. E nessuno ha pronunciato il nome di Bertozzi. Don
Rosselli ha però voluto esortare i tanti ragazzi a seguire il
Vangelo, e non prestare invece troppa attenzione agli aspetti
esteriori della vita.
In chiesa c’erano i genitori di Elisa, Ermes e Giuliana
Freschi, assieme ai suoi compagni di classe. Con loro anche i
docenti del polo scolastico ‘Silvio D’Arzò, che la ragazza
frequentava, e il sindaco di Montecchio, Iris Giglioli.
Mentre a Montecchio veniva dato l’ultimo saluto a Elisa, a
Reggio Emilia Francesco Bertozzi stava per uscire dal carcere.


In mattinata infatti il Gip di Reggio Emilia Andrea Santucci gli
ha concesso gli arresti domiciliari. Ieri il giudice, dopo aver
convalidato il fermo con l’accusa di omicidio, si era riservato
di valutare se concedere i domiciliari, come chiesto dal
difensore Vainer Burani, oppure se disporre la custodia
cautelare in carcere, come chiesto invece dal pm Luciano Padula.
Una richesta che l’ accusa aveva motivato basandosi sulla
possibilità di reiterazione del reato da parte dell’anziano.
Possibilità a cui il Gip non ha voluto, evidentemente, dar
credito.
Francesco Bertozzi è arrivato alle 14 a Montecchio. Dopo una
breve sosta nella caserma dei carabinieri, si è recato nel suo
appartamento dove trascorrerà il periodo di detenzione. Ad
attenderlo c’era il fratello Emilio. Bertozzi non solo non ha
voluto essere avvicinato dai cronisti, ma si è anche coperto il
volto quando i fotografi hanno cercato di fotografarlo. All’uomo
la misura alternativa al carcere è stata concessa anche grazie
alla disponibilità data dalla ex moglie, Carmen Boni, di
assisterlo. I due infatti, nonostante siano separati, vivono in
appartamenti confinanti e sono tuttora in buoni rapporti.