Il tema delle carenze di organico nelle scuole modenesi, dalle materne alle superiori, è stato affrontato dal vice presidente della Provincia di Modena, Claudio Bergianti, in un incontro a Roma con il sottosegretario al ministero dell’Istruzione, Valentina Aprea, che si è svolto oggi.

All’incontro, promosso dai parlamentari modenesi su sollecitazione degli enti locali, hanno partecipato i deputati Roberto Guerzoni, Paola Manzini e Giulio Santagata, mentre Isabella Bertolini, pur non presente per impegni precedenti, aveva assicurato il suo sostegno all’iniziativa.

Il sottosegretario ha preso atto del problema sollevato e ne ha riconosciuto la fondatezza. Sono oltre 500, infatti, ben 21 sezioni, i bambini modenesi che rischiano di non avere il servizio di scuola d’infanzia per il prossimo anno scolastico, quando mancherà anche il cosiddetto “tempo lungo” per 23 classi delle elementari e 60 delle medie, mentre alle superiori non si tenuto conto dell’aumento degli studenti (800 ragazzi, pari a 40 classi) e problemi sono segnalati anche per il sostegno ai disabili e per l’educazione agli adulti.

Dopo aver ribadito i vincoli posti dalla legge Finanziaria e dalla riforma, il sottosegretario Aprea ha giudicato non possibile modificare gli organici di diritto, ma ha annunciato che sarà valutata con attenzione la situazione modenese nel passaggio all’organico di fatto, in particolare per quello che riguarda la scuola d’infanzia.

“E’ un impegno che rappresenta un passo avanti – commenta il vice presidente Bergianti – anche se ancora insufficiente per le esigenze della scuola modenese. Insieme ai parlamentari continueremo a sollecitare il governo per ottenere maggiori certezze sull’adeguamento delle risorse necessarie a rispondere alla domanda di scolarità”.

Le sezioni di scuola d’infanzia mancanti sono in 14 comuni: due a Modena, due a Sassuolo, due a Vignola, quattro a Castelfranco, due a Soliera, una a Carpi, Castelnuovo, Formigine, Mirandola, Nonantola, Novi, Ravarino, Serramazzoni e Spilamberto.

Nelle elementari e nelle medie, invece, rischiano di non avere il “tempo lungo” 23 classi delle elementari (circa 575 alunni) e 60 delle medie (circa 1500 studenti), mentre per le superiori la sottostima degli studenti è di ben 800 unità (40 classi in più). Problemi anche per gli insegnanti di sostegno per l’integrazione dei disabili e gli organici dei Centri territoriali permanenti per l’educazione degli adulti: servirebbero due nuove sezioni, una a Nonantola e una nell’Area nord.