Intervengono per sedare una lite familiare in un’abitazione di Reggio Emilia, ma all’arrivo dei carabinieri una clandestina nigeriana di 24 anni si è gettata da una finestra, dall’altezza di dieci metri, per evitare il rimpatrio. La donna è stata ricoverata all’ospedale Santa Maria Nuova con prognosi riservata per la frattura di un femore e una rotula e trauma cranico-facciale.


E’ accaduto in via Caduti delle Reggiane, in un appartamento dove si trovavano la proprietaria, una nigeriana di 26 anni, due ragazze connazionali di 22 e 20 anni, entrambe clandestine, e un reggiano di 44 anni, fidanzato con la ventiduenne. La lite era scoppiata per motivi banali: la ragazza di 22 anni non aveva partecipato alle spese per l’acquisto dei viveri. Dalle parole si è passati presto ai fatti e alcuni vicini di casa hanno avvisato il 112 e il 113. Ma quando la prima pattuglia dei carabinieri si è recata sul posto, la ventiquattrenne – sentendo il campanello suonare – si è buttata dalla finestra, perchè aveva paura che l’intervento dei militari ponesse fine al suo ‘sogno’ italiano.

Le altre quattro persone presenti sono state medicate per i graffi superficiali riportati nella lite, ma le indagini le hanno scagionate dall’ipotesi di un loro coinvolgimento nel tentativo di fuga della ragazza rimasta ferita. Nei confronti delle altre due nigeriane clandestine sono state avviate le procedure pr l’espulsione, mentre gli uomini del capitano Gaetano Passafiume hanno avviato accertamenti per l’ipotesi di reato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina da parte della connazionale padrona di casa, con regolare permesso di soggiorno in Italia. Secondo le prime indagini, la donna traeva profitto dalla condizione di illegalità delle connazionali, dalle quali riceveva denaro per garantire loro l’ospitalità.