Calano gli infortuni mortali in
Emilia-Romagna. Passano da 176 del 2002 a 142 nel 2003, di cui
131 nell’ industria e 11 in agricoltura. In crescita gli
incidenti mortali femminili: si passa da 14 a 17. I dati sono
stati diffusi dalla Direzione regionale dell’Inail, che ha
fornito anche le cifre globali sugli infortuni che nell’ anno
passato non hanno subito nel complesso sostanziali variazioni
se non in agricoltura.

Infatti, a fronte di 137.871 infortuni avvenuti nel 2002,
sono 138.310 quelli denunciati all’Inail nel 2003, di cui
128.300 nell’ Industria e Servizi (127.137 nel 2002) e 10.010
(10.734 nel 2002) in Agricoltura. Dall’analisi di questo dato,
emerge che in Agricoltura vi è stata una sensibile diminuzione
degli infortuni (-6,7%), superiore alla media nazionale, (-4%).
Il risultato, tuttavia, è in parte dovuto al perdurante calo
degli addetti in questo settore. Nell’Industria e Servizi,
invece, la variazione 2003, pur minima (+0,9%), pari a 663 casi,
é in contro tendenza sia rispetto alla media nazionale (-1,6%),
sia rispetto all’area del nord-est (-0,4%).

Anche sul versante degli inforntuni femminili il dato è
stabile: nel 2003 sono 35.824 gli infortuni denunciati che
riguardano le donne contro i 35.829 del 2002. Di questi,
nell’ultimo anno 33.348 si sono verificati nell’Industria e
Servizi.

A Bologna gli infortuni femminili sono passati da 7164 nel
2002 a 8194 nel 2003: l’aumento è sensibile ma va rapportato
alla crescita dell’ occupazione femminile. Al contrario, i
mortali sono diminuiti nel 2003 da 5 a 2. Meno rilevanti gli
aumenti degli infortuni in altre province: a Ferrara da 2.467 a
2.515; a Piacenza da 1.602 a 1.690. In lieve diminuzione tutte
le altre: Forlì da 3827 a 3534, Modena da 6.893 a 6575, Parma
da 3.627 a 3.516, Ravenna da 3453 a 3.401, Reggio Emilia da
4.775 a 4.430.