Il sindaco di Modena, Giuliano Barbolini, scrive al Ministro dei beni e delle attività culturali Giuliano Urbani: “E’ un danno impoverire un’importante istituzione”.


“Ci auguriamo che la soppressione o il depotenziamento della Soprintendenza non rientri tra i propositi del Governo. Impoverire un’importante istituzione culturale sarebbe un grave errore e un danno”. Lo scrive il sindaco, Giuliano Barbolini, in una lettera inviata oggi al Ministro dei Beni e delle attività culturali, Giuliano Urbani, a proposito dell’ipotizzata soppressione o del depotenziamento della Soprintendenza per il patrimonio storico, artistico e demoetnoantropologico di Modena e Reggio Emilia.

“La possibilità che si delinei un ridimensionamento di ruolo, autonomia, disponibilità finanziaria e potere di proposta di una importante istituzione culturale pubblica ci allarma per molti motivi”, scrive il sindaco. “In primo luogo per il timore che si ridimensioni la conservazione e la promozione del rilevante patrimonio di dipinti, oggetti d’arte e volumi che Modena conserva come eredità del suo passato di capitale della Corte estense. Un patrimonio che – assieme al Duomo, alla torre Ghirlandina e alla piazza Grande, inseriti dall’Unesco nell’elenco che tutela il patrimonio dell’umanità – non appartiene solo alla storia e all’identità della nostra città, ma è tesoro dell’intero Paese”.

“Il secondo motivo di preoccupazione – prosegue Giuliano Barbolini – è il rischio che si riduca la presenza a Modena di competenze qualificate e di risorse per realizzare iniziative di restauro e valorizzazione proprio mentre si sta sbloccando il cantiere per l’allestimento della nuova sede della Soprintendenza nell’ex Palazzo Solmi”.