Dopo un inizio di febbraio con
temperature fin troppo miti nella prima decade (forse la più
calda da quando si registrano le osservazioni a Modena) e
giornate nuovamente nella norma a partire da metà mese, pur in
assenza di fenomeni ormai da oltre 20 giorni (l’ultima
precipitazione a Modena risale al 27 gennaio), la situazione
meteorologica in Emilia torna a caratteristiche invernali.


E’ quanto del resto ci si dovrebbe aspettare in questo
periodo: dal pomeriggio infatti – secondo gli esperti dell’
Osservatorio geofisico dell’Università di Modena e Reggio
Emilia – è atteso un peggioramento proveniente dall’Europa
orientale, con prime precipitazioni che inizialmente avranno
forma di deboli piovaschi a Modena, Reggio, Bologna e negli
altri centri di pianura e neve sull’alta collina, oltre gli
800-1000 metri (ad esempio Sestola e Lama Mocogno, ancora al
limite Serramazzoni e la parte alta di Pavullo). Entro
mezzanotte, tuttavia, in molte zone appenniniche la neve
comincerà a cadere fitta e copiosa e nella notte i fenomeni si
intensificheranno ed estenderanno fino a raggiungere la fascia
pedemontana, coinvolgendo con nevicate non solo i centri montani
ma anche Castelvetro, Scandiano, Casalecchio, e quasi certamente
anche Maranello, Fiorano Sassuolo e Scandiano, specie nelle parti alte.


Nella mattinata di domani è probabile che la neve cada anche
a tratti intensa nelle zone di pianura centro-occidentale, da
Reggio a Piacenza, zone nelle quali la probabilità viene data
all’85%, mentre Modena si trova al limite fra la pioggia e la
neve, che viene data al 70%, almeno a fasi mista ad acqua o,
temporaneamente, anche fitta specie quando intervengono processi
di raffreddamento dell’atmosfera, conseguenza di complessi
fenomeni fisici dovuti alla perdita di calore latente nel
passaggio di stato.

Attesi da 20 a 40 centimetri in Appennino. Molto difficile la
stima in pianura: da nulla o tracce ad alcuni centimetri nelle
zone di pianura centro-occidentale più ‘fortunate’. Le
temperature saranno in diminuzione, segnate a tratti da vento
forte, che localmente, dove ci sono le nevicate, potrebbe anche
assumere caratteristiche di bufera, specie in Appennino.

Venerdì i fenomeni cesseranno in mattinata e sabato vi sarà
un nuovo peggioramento, ma con temperature in rapido aumento,
specie in montagna dove potrebbe determinarsi il fenomeno del
‘gelicidio’, ovvero della pioggia che gela al suolo, mentre in
alcune zone di bassa collina centro-occidentale non è
improbabile si assista ancora a qualche nevicata, sebbene
destinata a passare rapidamente a pioggia entro poche ore.