Cresce
l’esercito’ degli italiani vittime di mobbing, molestie e violenze psicofisiche sul luogo di lavoro: otto su dieci sono vessati da capo e colleghi. Ma sono ‘solo’ 1.500 i casi dichiarati negli ultimi 10 anni secondo i dati Ispesl.

E se nelle piccole aziende (fino a 12
addetti) i ‘mobbizzati’ sono aumentati del 2% in questo decennio, nelle grandi imprese (almeno 500 lavoratori) l’aumento tocca punte del 39%. Con gravissimi danni sulla salute delle vittime, da semplici disturbi psicosomatici fino ai tumori.


A ‘fotografare’ il fenomeno in continua crescita negli ultimi anni la professoressa Emilia Costa, direttore del Servizio speciale di psicologia Clinica e psicofarmacologia, oggi in un convegno sul mobbing organizzato dall’universita’ La Sapienza e dal Policlinico Umberto I di Roma.

Ma ci sono anche le conseguenze
economiche con migliaia di ore di lavoro perse e i risarcimenti miliardari che le vittime, quando si decidono a denunciare, riescono ad ottenere: emblematico il caso di un alto dirigente che ha chiesto 10 miliardi di vecchie lire per danni. Ma un semplice impiegato ne puo’ ottenere anche 2 mld. Ed e’ solo la punta dell’icerberg perche’ esiste una vastissima area di sommerso che, secondo una stima generale, potrebbe riguardare altri due lavoratori ogni cento.

Per le vittime del mobbing – ricorda la professoressa Costa – la vita si trasforma in un vero e proprio inferno e non solo per le conseguenze sulla salute, che possono essere anche molto gravi. Ma anche per quelle sociali e familiari, spesso devastanti. I continui disturbi, infatti, costringono ad assenze che possono portare al licenziamento, dimissioni, pre-pensionamento, aumentando disagio, insicurezza, perdita dell’autostima.

Ma ci sono conseguenze anche
sulla famiglia, dalle separazioni ai disturbi dei figli, fino al cosidetto doppio mobbing: la famiglia ”eccessivamente provata dai problemi del mobbizzato – spiega l’esperta- comincia a sua volta a isolare e colpevolizzare il congiunto”.

Fortunatamente, rileva l’esperta, in Italia il mobbing sembra essere meno diffuso che nel resto di Europa, pur ‘rispettando il trend del Vecchio Continente che evidenzia la continua evoluzione di questa nuova ”malattia sociale”. Secondo i dati dell’European Foundation for the Improvement of Living and Working Conditions, solo nel 1996/97 la prevalenza delle vittime tra i lavoratori era del 4,2% mentre nel 2000 ha superato l’8%, con il 18% tra i soli bancari.

Quelli che probabilmente denunciano di piu’. Ma la vera ‘culla’ del mobbing e’ l’universita’. A rischio sono anche l’industria, la scuola, l’esercito, la sanita’.