Suicidio Modena: Ballotta fa
harakiri, con la malsana idea di andare a battere una rimessa
laterale e di sbagliare poi il rinvio permettendo a Chiesa di
segnare il 2-0 e chiudere la partita. La gara del Modena finisce
qui, al 44′ del primo tempo: le altre reti, che fissano il
risultato sul 4-0, servono sono agli almanacchi perche’
contengono storie particolari. Il 3-0 e’ di Ventola: l’ex
interista torna cosi’ al gol in campionato dopo circa due anni;
il 4-0 e’ di Morello, un dimenticato, uno che fa l’esordio in A
a 27 anni, entra e segna dopo 60 secondi.


Al di la’ della papera di Ballotta, arrivata dopo la prodezza
di Lazetic che ruba palla a Chiesa e trova uno splendido
diagonale dal limite per il vantaggio del Siena (5′), Malesani
ha molte colpe su questa disfatta: nulla fa per cercare di
cambiare rotta alla gara, non fa sostituzioni e rimane passivo
in panchina a vedere la squadra subire le rasoiate micidiali del
Siena che in contropiede fa sempre male. Il Modena prova a fare
la partita, il suo centrocampo a cinque mette spesso in
difficolta’ la squadra di Papadopulo che in quella zona del
campo e’ in inferiorita’, ma il possesso palla degli emiliani
non produce azioni gol: Amoruso e Kamara, che giocano anche
lontano dall’ area, non hanno palle giocabili. Al Modena mancano
profondita’ e un uomo gol. La squadra di Malesani non vince dal
2 novembre (tre pareggi e cinque sconfitte) e la scoppola
rimediata a Siena arriva dopo i 3-0 subito in casa dal Chievo.
Segnali preoccupanti e situazione da vero allarme: se non fosse
per quella buona dote di punti collezionata in avvio di stagione
il Modena sarebbe nel dramma.

E se Malesani ha di che preoccuparsi, Papadopulo se la ride:
Siena a 18 punti, lontano dalla bagarre della lotta salvezza. La
vittoria dei toscani e’ intrisa di belle storie, di emozioni, di
passioni. Mignani, Chiesa, Ventola e Morello sono i volti di
questa partita. Il primo, il capitano, osannato dai tifosi per
aver scelto di rimanere dicendo no al Torino: i tifosi lo
invocano e lui regala una prestazione impeccabile. Poi c’e’
Chiesa: resta, va. Chissa’. Lui giura fedelta’ segna sulla
papera di Ballotta e chiude la gara (2-0 al 44′). Al gol dalla
curva spunta uno striscione: ”Dio perdona, Chiesa no”, e giu’
cori. E’ il suo momento, Chiesa lo capisce e chiama la squadra
sotto la curva, come se volesse dire a tutti: ”Il mio posto e’
qua”.


Finisce il primo tempo e il secondo offre altri due gol e
altre due storie che si intersecano all’ espulsione di Ponzo
(21′ fallo da ultimo uomo su Ventola), ad una bella giocata di
Kamara con tiro parato da Rossi (14′), al palo colpito da
Vignaroli (44′). Nel romanzo del secondo tempo i protagonisti
sono Ventola e Morello. L’ ex interista, come al solito, entra
per sostituire Chiesa (18′): lotta, mette in campo due polmoni
grandi grandi, fa rimanere gli avversari in 10 (e’ la terza
volta in questo campionato) e segna. Si’, dopo quasi due anni
segna in campionato. Il gol (26′) e’ facile facile (un piattone
su traversone perfetto di Cufre’), ma in altri occasioni palle
cosi’ le aveva spedite alle stelle o ciccate maldestramente.
Questa volta no: dopo tanti infortuni la rinascita e’
completata. Il gol liberazione e’ dedicato alla famiglia: per
dirlo a tutti mostra una maglietta su cui ha stampato la foto
del figlioletto e due ‘K’, sono quella di Kartika, la moglie, e
di Kelian, l’erede avuto pochi giorni dopo il suo arrivo nella
citta’ del Palio.

E poi c’e’ Morello. Morello, chi? Verrebbe da dire. Un
dimenticato, uno di quelli tenuti in estate per fare numero, uno
di quelli che il Siena vorrebbe cedere in questo mercato, un
onesto giocatore di C. Uno che restera’ nella storia del Siena e
negli annali del calcio. Perche’ non capita a tutti esordire in
serie A e fare gol dopo un minuto.
In questa giornata trionfale il Siena scrive un altro bel
capitolo del suo romanzo. Lo aveva cominciato con una promozione
storica, la prima in A nell’ anno del centenario, si avvia a
concluderlo con l’elezione a rivelazione del torneo.