L’occupazione cresce, ma a ritmi piu’
rallentati rispetto all’anno precedente, e diminuisce il numero di persone in cerca di lavoro anche se permane la tradizionale divaricazione tra Nord e Sud Italia. E’ il quadro tracciato per il 2002 nell’ultimo annuario statistico dell’Istat che rileva alla fine dello scorso anno un tasso di disoccupazione sceso dal 9,5% al 9%.


L’istituto di statistica conferma un aumento dell’1,5% degli occupati (saliti a un totale di 21.829.000 unita’), e una flessione del 4,6% nella popolazione in cerca di occupazione (2,163 milioni con un calo di 104 mila unita’ rispetto al 2001).
I dati evidenziano tuttavia che nelle regioni meridionali, la percentuale di disoccupati in cerca di lavoro sul totale delle forze lavoro raggiunge il 18,3%, una cifra quasi quattro volte superiore rispetto al 4,7% del Centro-Nord e che porta la media nazionale al 9%. Al Sud le persone in cerca di lavoro sono infatti in totale 1.398.000, mentre nelle regioni settentrionali e del centro 774.000.

Le differenze sono evidenti a livello regionale. Alla percentuale minima della provincia di Bolzano (1,9%) e al dato comunque molto basso del Trentino Alto Adige (2,6%) si oppongono infatti i dati di Calabria e Campania, dove la percentuale di persone in cerca di occupazione sul totale della forza lavoro supera il 20%.
In particolare e’ la Calabria che si aggiudica la maglia nera: nella regione il rapporto tra disoccupati e totale dei lavoratori e’ quasi di 1 su 5, con una percentuale pari al 24,6%.