Il mercato del lavoro modenese è molto attivo, con un tasso di disoccupazione basso (3,1 per cento) e un tasso di occupazione molto alto (61,5 per cento) caratterizzato da una forte presenza femminile. Sono alcuni dei dati che emergono dalla prima relazione semestrale dell’Osservatorio provinciale sul mercato del lavoro realizzato dall’assessorato al lavoro della Provincia di Modena.

I dati raccolti in una pubblicazione – e reperibili anche sul portale del lavoro provinciale all’indirizzo www.lavoro.provincia.modena.it – sono stati presentati venerdì 5 dicembre ai componenti della Commissione provinciale tripartita per le politiche del lavoro nonché ai sindaci, agli assessori al Lavoro e alle attività produttive dei Comuni di Modena, Carpi, Sassuolo, Vignola, Mirandola e Pavullo.

Tra i disoccupati quasi il 60 per cento delle persone intervistate risulta iscritta ai Centri per l’impiego. Le donne, comunque, rappresentano quasi due terzi dei disoccupati e desiderano spesso un lavoro part-time ma non lo trovano. Tra i lavoratori con contratto di collaborazione coordinata continuativa (circa 30 mila secondo dati Inps), però, le donne rappresentano oltre il 60 per cento. I Cococo modenesi operano prevalentemente (72 per cento) nei comparti del commercio e dei servizi, in particolare con consulenze e incarichi professionali nelle attività culturali e di formazione.

Le persone disoccupate – secondo le rilevazioni semestrali effettuate dall’Osservatorio provinciale – mirano a un contratto a tempo indeterminato, mentre pochissimi (il 2,2 per cento) vorrebbero un contratto di collaborazione. Insomma, concludono gli esperti, il lavoratore mira alla sicurezza ma non la trova. Buona parte (46 per cento) dei laureati e dei diplomati non ritengono il proprio lavoro adeguato al titolo di studio.

Nei primi nove mesi del 2003 sono stati avviati al lavoro 155 disabili (per il 56 per cento donne), con una netta prevalenza di destinazione nel settore privato. Resta confermato il trend degli anni precedenti per quanto riguarda la durata dell’occupazione: l’87 per cento circa dei disabili avviati nel 2002 risulta ancora occupato dopo 12 mesi.

Per quanto riguarda gli stranieri il numero in termini di avviamenti al lavoro è raddoppiato in quattro anni, la quota delle donne è in costante aumento anche se lontana dalla parità raggiunta dalle donne comunitarie. Sono presenti non solo in agricoltura e in industria ma sempre più nei servizi, specie nelle aziende di lavoro interinale. Poi altre conferme: sono più giovani della media e hanno basso livello di istruzione visto che non viene riconosciuto il loro titolo originario.