Il governo ha depositato alla Commissione Bilancio della Camera l’emendamento alla legge finanziaria che estende il condono fiscale al 2002: il termine per il versamento di chi deciderà di aderire è stato fissato al 16 marzo 2004.

Non possono aderire coloro ai quali sia stato notificato “processo verbale di constatazione con esito positivo, ovvero avviso di accertamento ai fini delle imposte sui redditi, dell’Iva o dell’Irap”.

Le sanatorie che vengono prorogate al 2002 sono il condono tombale, il concordato mediante l’autoliquidazione per i redditi d’impresa e di lavoro autonomo e l’integrazione degli imponibili per gli anni pregressi attraverso una apposita dichiarazione.

L’estensione dei condoni ai redditi 2002 favorisce anche chi aderisce al concordato preventivo. Ai fini di questa misura, infatti, “i titolari di reddito d’impresa e gli esercenti arti e professioni che hanno dichiarato, relativamente al periodo d’imposta in corso al primo gennaio 2001, ricavi o compensi inferiori a quelli risultanti dall’applicazione degli studi di settore” non sono tenuti a pagare la differenza d’imposta. Resta comunque l’obbligo “di applicare le percentuali di incremento dei ricavi o dei compensi – si legge nell’emendamento – e dei redditi sulla base dei ricavi o dei compensi adeguati a quelli risultanti dall’applicazione degli studi di settore, ovvero dei parametri”.

Le misure per la riapertura dei condoni molto probabilmente erano state predisposte per essere emanate con un decreto legge e solo successivamente il governo ha deciso di presentarle con un emendamento alla finanziaria.