Le tredicesime dei pensionati italiani saranno più pesanti mediamente di circa 70 euro. Il costo per l’erario sarà di circa 700 milioni di euro, mentre la spesa per l’Inps crescerà di 1.235 milioni (+7,7%).

Le cifre sono dello stesso Inps e tengono conto dell’applicazione del primo modulo della riforma fiscale del ministro Tremonti che ha spalmato su 13 mensilità, invece che su 12, le deduzioni previste. Il risultato è che da gennaio la pensione è risultata più leggera di 5-6 euro al mese mentre la tredicesima, su cui peraltro non si pagano le addizionali regionali e comunali, risulta più pesante.

Ad incrementare la tredicesima mensilità è anche l’aumento generale dell’importo delle pensioni. Inoltre con la pensione di dicembre, l’Inps pagherà anche 155 euro in più, come stabilito, dalla legge finanziaria 2001, ai titolari di pensioni il cui importo non superi il trattamento minimo. Per avere diritto, i redditi personali non devono superare l’importo annuo di 7.841,34 euro, mentre quelli cumulati con il coniuge non devono superare 15.682,68 euro annui.

La riforma Tremonti ha anche allargato la platea dei pensionati cui spettano agevolazioni fiscali: tutti i pensionati, non solo Inps, che rientrano nella ‘no tax area’, ovvero non pagano più 88 euro di tasse l’anno, sono saliti da 5.300.000 milioni a 6.030.000 milioni (+730 mila), mentre 8,7 milioni verseranno al fisco circa 193 euro in meno.