Una regione sempre più multirazziale e un mercato del lavoro, quello emiliano romagnolo, caratterizzato da una forte presenza di lavoratori immigrati. E’ il quadro che emerge da un’indagine svolta dalla Cna dell’Emilia-Romagna.

Secondo i dati crescono (sono ormai 12.436) le imprese ”etniche” nell’artigianato e nel settore delle Piccole e medie imprese. Il lavoro autonomo si concentra soprattutto nelle province di Bologna, Modena, Reggio-Emilia, Forli’-Cesena e Ravenna e a creare le imprese sono soprattutto uomini tra i 30 e i 46 anni provenienti da Albania, Tunisia e Marocco.

Accanto ad un incremento di presenze di extracomunitari in regione (al 31 dicembre 2001, il totale dei permessi di soggiorno era di 126.584 e nell’insieme, l’immigrazione straniera ha ormai superato le 200.000 unità), cambia la tipologia del lavoro. L’immigrato non è più necessariamente lavoratore dipendente (secondo i dati Inps oggi in Emilia Romagna risultano essere 42.734) e molti, anzi, aspirano a lavorare in proprio.