Alla nona edizione di Ceramitec, l’Italia ha guidato la classifica degli stranieri con oltre 1.700 visitatori e 192 espositori, il 30% dei quali del distretto ceramico compreso tra Modena e Reggio Emilia.

Rispetto alla passata edizione, a fronte di un calo del -10,7% di visitatori (25 mila contro i 29 mila del 2000), la manifestazione ha registrato una maggiore internazionalità (106 Paesi contro i 90 del 2000) e un ulteriore miglioramento della qualità di pubblico, composto in larga parte da operatori del settore. E’ stata, inoltre, registrata una maggiore affluenza di operatori provenienti dall’area del Medio Oriente e dell’Asia Centrale (in particolare da Iran, Tailandia, Ucraina, India e Cina), pari al 18% su un totale di 15 mila visitatori stranieri. Sono aumentati anche i visitatori provenienti dai Paesi dell’Europa Orientale (come la Russia, la Repubblica Ceca e la Polonia). L’Italia ha condotto anche quest’anno con grande distacco la classifica dei Paesi stranieri, con 1.779 presenze pari all’11,8% del totale.


Le 765 aziende espositrici al Ceramitec 2003, infatti, provenivano da 41 Paesi. A esclusione della Germania (che ha vantato la presenza di 273 aziende), l’Italia ha riconfermato il primo posto nella classifica degli espositori stranieri con 192 espositori, seguita da Gran Bretagna (57), Francia (43), Spagna (38) e Stati Uniti (23). La Cina con 15 aziende (contro le 2 della passata edizione) e la Turchia con 14 aziende (contro le 6 del 2000) sono state, infine, le due rivelazioni di quest’anno.

Per quanto riguarda gli espositori italiani, si è registrato un calo di presenze del -6,8% (192 espositori contro i 206 del 2000), dovuto in parte alle difficoltà dell’industria italiana di macchine per ceramica (-4,6% il fatturato del comparto nel 2002 rispetto al 2001) e in parte a motivi specifici legati al settore in Italia. Ciò nonostante, la presenza delle imprese italiane a Ceramitec 2003 è stata la più significativa, sia in termini di numero di aziende che di superficie occupata, a conferma dell’importanza che la partecipazione al Salone tedesco ricopre per i più grandi produttori di tecnologia ceramica. Se il 29% degli espositori italiani (56 aziende su 192), infatti, ha partecipato al Salone all’interno della collettiva Acimac (Associazione costruttori macchine e attrezzature per ceramica), la maggior parte delle aziende ha, invece, scelto lo stand individuale. Tra coloro che hanno deciso di esporre tecnologia “dal vivo” si annoverano Sacmi di Imola (Bologna), Welko Industriale di Spino d’Adda (Cremona), ICF Industrie Cibec di Maranello (Modena), Breton di Castello di Godego (Treviso), Simec di Castellarano (Reggio Emilia), Ancora di Sassuolo (Modena), Garoll di Travagliato (Brescia), Bongioanni Macchine di Fossano (Cuneo), IPA International di San Damiano D’Asti (Asti) e tante altre.

Durante le cinque giornate del Ceramitec 2003 su una superficie espositiva di 60mila metri quadrati (suddivisa in sei padiglioni), sono state presentate le tecnologie di punta e le innovazioni tecniche dell’intero spettro della produzione ceramica: dalle materie prime e additive ai forni e relative attrezzature; dai macchinari agli impianti e apparecchiature per ceramica fine, non fine, refrattaria e tecnica, fino alla metalceramica.

Tra le novità più interessanti, particolare risonanza ha avuto la presentazione di materiali e prodotti inediti, come le lamiere ceramiche e i microfiltri e ultrafiltri che, grazie agli ultimi perfezionamenti tecnologici, possono essere realizzati su vasta scala e a bassi costi. Tra gli apparecchi che hanno attirato l’attenzione del pubblico, va segnalato un dilatometro ottico con il quale è possibile rilevare, per la prima volta senza contatto, la variazione dimensionale che i componenti ceramici subiscono durante il processo di sinterizzazione.

Per quanto riguarda le novità derivanti dal lavoro di ricerca e sviluppo, i produttori di materie prime hanno presentato alcuni materiali innovativi. Protagonisti sono stati i prodotti ceramici avanzati a base di silicio, i nuovi caolini speciali sviluppati su misura per pressofusione, i silicati grezzi di alluminio e numerose argille speciali, oltre a inedite qualità di argilla refrattaria. Anche i fornitori di colori e processi di verniciatura hanno presentato prodotti più tecnologici, come le vetrinature senza piombo e fluide per tegole e piastrelle per stufe, i pigmenti colorati ancora più resistenti e i colori senza piombo per decorazioni. Per quanto riguarda i processi di cottura, si è affermata una tendenza a fornire linee di cottura complete, che comprendono anche unità periferiche. Sono stati, per esempio, presentati robot “vedenti” in grado di prendere decisioni autonome nel caricamento e scaricamento dei forni.

Sul versante macchine e impianti per ceramica, le novità più interessanti hanno riguardato i dispositivi per la lavorazione della ceramica per l’edilizia, in cui è stato notevolmente migliorato il processo di essiccazione. La cosiddetta “rivoluzione dell’essiccazione veloce” con avviamento d’impatto è stata illustrata a Ceramitec 2003 già nella sua versione operativa. Da segnalare anche lo sviluppo della lavorazione finale nel settore dei ceramici avanzati a base di silicio, in cui oggi è possibile tagliare e segare con grande precisione nell’ordine di frazioni di millimetri. Le aziende fornitrici di metalceramica, infine, hanno presentato alcune novità per quanto riguarda il settore dello stampaggio alla pressa, nel quale sono stati apportati numerosi miglioramenti che vanno dall’impiego di robot nella periferia a adattatori modulari a più piastre. Si è affermata, inoltre, una tendenza alla miniaturizzazione, rappresentata da impianti per lo stampaggio a iniezione con polveri, dedicato alla produzione di ruote dotate di dodici denti e con un diametro pari a 1,2 mm.

Ceramitec 2003 si è confermato anche come il centro di eccellenza per la ricerca e la didattica nell’industria della ceramica. Nella cornice dello “Stand collettivo Ricerca e Didattica”, numerose Università e Istituti Superiori hanno presentato gli ultimi risultati della ricerca e le loro applicazioni innovative, oltre a informare il pubblico sulle prospettive professionali offerte dall’industria della ceramica.

Tra gli eventi di alto valore scientifico, ha avuto un grande successo di pubblico l’intervento della scienziata americana Bonnie J. Dunbar, che ha partecipato alla cerimonia di apertura del Salone il 15 settembre scorso. Il suo intervento, dal titolo “Designing ceramic thermal protection systems for reusable space vehicles”, ha suscitato l’interesse del pubblico. Bonnie Dunbar ha, infatti, dichiarato che anche la NASA ha la propria linea di produzione di piastrelle. Gli scienziati della più importante agenzia spaziale del mondo, utilizzano per rivestire alcune parti degli shuttle delle speciali piastrelle di ceramica capaci di resistere a altissime temperature. Dopo anni di ricerche sono state ottenute delle piastrelle estremamente leggere (un peso elevato potrebbe, infatti, modificare gli assetti del volo) rivestite di uno smalto che rimane intatto anche alle alte temperature dello spazio. Le piastrelle hanno un formato di 15,24 x 15,24 cm e contengono al loro interno delle fibre di vetro che impediscono ai gas dell’atmosfera di penetrare nella navicella.

La prossima edizione di Ceramitec si svolgerà presso il Centro Fieristico di Monaco di Baviera dal 10 al 14 ottobre 2006.