Grammatica e geometria sono le due bestie nere degli studenti italiani, che sfoggiano le migliori
performances alle elementari. Alle scuole medie rendono di meno, e quando arrivano alle superiori i risultati variano molto in base alla scelta fatta: i risultati di chi ha optato per l’istruzione classica sono i migliori mentre appare molto critica,
soprattutto in italiano e matematica, la preparazione dei ragazzi che frequentano gli istituti professionali.


E’ la fotografia che emerge dal secondo progetto-pilota sulla valutazione dell’ istruzione per l’ anno scolastico 2002-2003 i cui risultati sono stati presentati dal ministro dell’Istruzione Letizia Moratti, dal sottosegretario Valentina Aprea e dal presidente del gruppo di lavoro sulla valutazione Giacomo Elias.

All’iniziativa (che in questa seconda edizione presenta come novità l’adozione di un campione nazionale di riferimento con validità statistica) hanno partecipato 7.630 scuole (poco meno del 50% di quelle esistenti), delle quali il 92% statali e le restanti paritarie. Sono stati valutati 1.033.345 studenti (di quarta elementare, prima media, prima e terza superiore) con la collaborazione di oltre 150.000 docenti.

Tra il primo e il secondo progetto è più che triplicato il numero dei partecipanti mentre il costo per allievo è rimasto più o meno costante: si è, infatti passati da 2,5 euro per allievo a 2,7.