Le esportazioni delle regioni italiane nei primi sei mesi del 2003 sono scese in valore del 2,8%. Lo rende noto l’Istat, precisando che la flessione ha
riguardato tutte le ripartizioni geografiche, fatta eccezione per l’Italia insulare che ha registrato un incremento del 13,1%.


Nel primo semestre il valore delle esportazioni si è attestato a 125,4 miliardi di euro. Dopo un primo trimestre lievemente positivo per l’export delle regioni italiane (+0,2%), nel periodo aprile-giugno si è invece registrata una contrazione generalizzata rispetto ai tre mesi precedenti: -1,3% al centro, -2% nell’Italia nord-orientale, -2,8% in quella nord-occidentale e -6,8% nel Mezzogiorno.

Nel nord ovest, area che ha chiuso il primo semestre con un -0,7%, hanno registrato variazioni positive Valle d’Aosta (+3,6%) e Liguria (+1,9%), grazie rispettivamente al buon andamento delle vendite di mezzi di trasporto e delle commesse
navali. Negativa invece la performance di Piemonte (-0,2%) e Lombardia (-1%), che da sola rappresenta il 28,7% del totale export nazionale.

Nell’Italia nord-orinetale, le esportazioni, continua l’Istat, hanno segnato flessioni in veneto (-6,3%), in Friuli Venezia Giulia (-3,1%)ed in Emilia-Romagna (-0,1%). Variazione positiva invece per Trentino Alto Adige. (+2,1%)

Fra le regioni dell’Italia centrale solo l’Umbria ha segnato un lieve aumento (+0,5%), mentre le flessioni più marcate sono
state registrate da Lazio (-10,5%), Toscana (-7,2%) e Marche (-3,4%).

Nell’ambito delle regioni meridionali, infine, le esportazioni hanno registrato un pesante calo la Basilicata
(-14,7%), la Campania (-13,1%) e la Puglia (-11,1%). In crescita invece le vendite all’estero di Sicilia e Sardegna, rispettivamente +31,8 e +5,8%.