L’obiettivo è quello di ”salvare il
portafoglio almeno per un giorno” ma anche di testimoniare la generale insofferenza delle famiglie per il carovita e di ”incalzare il governo a compiere una decisa inversione di rotta in tema di politica economica”. Per questo l’Intesa dei consumatori ha indetto per domani la terza giornata di sciopero della spesa.

Le quattro associazioni dell’Intesa (Adoc, Adusbef, Codacons e Federconsumatori) invitano tutti i cittadini ad aderire allo sciopero iniziando la giornata evitando di acquistare il caffè e il cornetto al bar.
Ma i consigli non si fermano qui: per evitare di spendere almeno per un giorno le famiglie potranno limitare all’indispensabile l’uso del telefono cellulare, potranno portarsi il pranzo da casa senza acquistarlo fuori, rimandare gli acquisti di scarpe o capi di abbigliamento e almeno per una sera non andare al cinema o al teatro.

Le associazioni chiedono un bonus fiscale di 1.500 euro per le famiglie meno abbienti e propongono di defiscalizzare di 7,5 centesimi a litro i carburanti, di mettere sotto controllo i prezzi e le tariffe come l’Rc auto e di non autorizzare aumenti per autostrade e ferrovie.

Il danno che subiranno i commercianti per lo sciopero della spesa indetto per domani dalle associazioni dei consumatori si aggirerà sui 300 milioni di euro, secondo le stime dell’Unc, Unione nazionale consumatori. In un normale giorno di acquisti, infatti, spiega l’organizzazione, per alimentari, bevande, prodotti per la casa e abbigliamento, oltre che per bar, ristoranti, pizzerie e simili gli italiani spendono circa 900 milioni di euro.