Ieri sera, martedì 9 settembre, nel corso della manifestazione di inaugurazione del nuovo Stadio Braglia, alcune decine di spettatori della tribuna gradinata hanno percepito un improvviso movimento di assestamento di uno dei gradoni che la compongono.

Sull’accaduto – che non ha mancato di procurare qualche attimo di apprensione – il Progettista, Calcolatore delle strutture e Direttore dei lavori, Dott. Ing. Bruno Dettori ha inviato al sindaco, Giuliano Barbolini e al presidente del Modena Fc, Romano Amadei, la seguente dichiarazione.

“In riferimento all’assestamento di un gradone della nuova tribuna Immergas, durante lo spettacolo di inaugurazione dello Stadio, il sottoscritto dichiara, in piena scienza e coscienza, che l’evento è dipeso dallo spostamento improvviso di un gradone che nel montaggio è stato serrato strettamente al gradone contiguo, senza appoggiarsi nella prevista sella sottostante. Questo spostamento, valutabile nell’ordine del centimetro al massimo, è scaturito per effetto del carico del pubblico che ha superato l’attrito di contatto tra gli elementi prefabbricati in cemento, ricollocando il gradone nella propria sede di appoggio. La causa di serraggio troppo stretto tra i gradoni, ancorchè casuale, non è improbabile nelle normali operazioni di montaggio di prefabbricati in cemento, poiché qualche elemento può risultare fuori tolleranza dimensionale”.

“Quanto sopra – prosegue Dettori- è stato accertato, in data odierna, durante un sopralluogo generale della struttura, già a suo tempo positivamente sottoposta alla procedura i collaudo, rilevando la conformazione della sigillatura del giunto dell’elemento prefabbricato che presumibilmente ha subito l’assestamento: è presente un segno di ripiegatura del materiale plastico del giunto che è indicativo del movimento relativo fra i gradoni”.

“Si fa presente -conclude Dettori- che l’esame visivo del sopralluogo odierno non ha rilevato situazioni di contatto tra i gradoni tali da ingenerare altri assestamenti improvvisi come quello accaduto nella serata di ieri”.