Una riduzione immediata delle tariffe dell’Rc auto di almeno il 20% viene chiesta dall’Adoc, secondo la quale ci sono almeno quattro ragioni che dovrebbero favorire l’abbassamento delle quote.


Secondo l’associazione dei consumatori, ”il decreto
salvacompagnie ha fatto risparmiare alle compagnie assicuratrici rimborsi per 3 miliardi e mezzo di euro; l’accordo con il ministro Marzano, caldeggiato dall’Ania, non ha portato alcun
effetto significativo e benefico al settore Rca a vantaggio degli assicurati; le norme del nuovo codice della strada si sono tramutate in una diminuzione del 20% degli incidenti e del 40%
dei feriti e quindi in minori costi per le compagnie; le tariffe relative alla responsabilità civile negli altri paesi europei sono mediamente più basse del 20%”.

Il presidente dell’Adoc, Carlo Pileri, in una nota contesta la linea dell’Ania secondo la quale le tariffe dovrebbero essere
”al massimo, mantenute stabili”. L’associazione ricorda inoltre che all’inizio di luglio l’Intesa (della quale fa parte assieme a Codacons, Adusbef, Federconsumatori) aveva inviato all’Ania una lettera con la quale chiedeva un tavolo con le
associazioni per esaminare le diverse proposte dei consumatori per diminuire le tariffe ”senza ricevere fino ad oggi in modo ufficiale risposta”.

”Non dimentichiamoci, poi – prosegue Pileri – che il decreto sulla Class action (che in qualche modo
avrebbe dovuto compensare i consumatori defraudati dei loro diritti con il decreto salvacompagnie) doveva essere presentato
dal governo entro luglio, ma oggi nessuno ne parla più. Gli aumenti dell’8-9% delle tariffe Rca nel 2003 e la lotta al caro polizza – conclude Pileri – sono tra i motivi più significativi che hanno portato l’Intesa dei consumatori a proclamare un nuovo sciopero della spesa per il 16 settembre prossimo”.