E’ crisi nel settore Gpl e metano per autotrazione, nonostante il recente decreto del ministero delle Attività produttive che ha più che raddoppiato l’incentivo per le persone fisiche che fanno installare, entro un anno dalla data di prima immatricolazione, un impianto di alimentazione a metano o Gpl su un autoveicolo di proprietà, o intestato a familiari conviventi.

L’agevolazione è ora di 650 euro (contro i precedenti 309,87), mentre chi acquista in Italia, anche in locazione finanziaria, un veicolo nuovo di fabbrica omologato anche o esclusivamente a metano o Gpl può contare su 1.500 euro (prima erano 413,17).

Ma il provvedimento – spiega Alessandro Tramontano, direttore del Consorzio Ecogas, alla vigilia di un appuntamento al Meeting di Rimini sulla mobilità ecologica, in programma martedì – è arrivato in un momento di crisi: nonostante le agevolazioni ottenute negli ultimi anni si registra “un consistente calo sia delle trasformazioni a gas che dell’acquisto di modelli a doppia alimentazione benzina /Gpl e benzina/metano predisposti dalle case automobilistiche, nonché della vendita di prodotto”.

“Sono necessari provvedimenti strutturali – spiega Tramontano – Da un lato il metano è penalizzato da una rete di distribuzione non ancora capillare, sebbene siano forti i segnali di aziende e Amministrazioni per la sua implementazione. Dall’altro il Gpl è gravato da un’accisa elevatissima, pari a 162,52 euro/1000 litri, mentre la politica fiscale adottata da diversi Paesi europei premia il Gpl, con livelli di tassazione nettamente inferiori a quelli italiani: Belgio accisa 0, Olanda 64,07 euro, Francia 59,91 euro”.