Bambini considerati pura merce di scambio da una organizzazione di romeni che dalla Romania li portavano in Italia, introducendoli clandestinamente, per impiegarli in attività di borseggio nelle stazioni e nei mercati prevalentemente di Torino e provincia, ma anche di Milano, Verona, Modena e Piacenza.

E’ quanto è emerso da una indagine partita nell’ottobre del 2001 dalla Procura dei minori di Torino in collaborazione con la polizia municipale del capoluogo piemontese e i carabinieri di Alba.