E’ del 22 per cento l’aumento medio che subiranno dal 1 ottobre i canoni di affitto dei circa seimila alloggi gestiti da Acer Modena, la nuova agenzia provinciale per la casa che dall’anno scorso ha sostituito lo Iacp. I canoni, infatti, come è previsto dalla normativa regionale, sono stati rideterminati sulla base del cosiddetto Riccometro (dichiarazione IseIsee), un indicatore che tiene conto di redditi, famiglia e patrimonio.

Nei giorni scorsi la Conferenza degli enti locali ha approvato all’unanimità il protocollo d’intesa sottoscritto con i sindacati. Il regolamento di applicazione dei canoni Erp (edilizia residenziale pubblica) dovrà ora essere approvato da tutti i Comuni con delibera di giunta.

I canoni medi passeranno da 117 a 143 euro al mese. Ma gli aumenti, in effetti, interesseranno meno della metà degli inquilini Acer. Per buona parte delle quasi tremila famiglie che si collocano nella fascia di protezione (fino a 7500 euro di reddito Isee), infatti, il nuovo calcolo del canone si traduce in una riduzione dei costi: la media passa da 87 a 72 euro al mese.

Gli aumenti, quindi, si concentrano nelle altre fasce in cui sono suddivisi i nuclei familiari: per la fascia di accesso (da 7500 a 15 mila euro di reddito Isee: 1545 famiglie) il canone medio passa da 132 a 168 euro al mese; per la fascia di permanenza (da 15 mila a 30 mila euro di reddito Isee: 695 famiglie) da 191 a 320 euro al mese.

Più consistente il salto per i 123 nuclei inseriti nella cosiddetta fascia di decadenza (oltre 30 mila euro di reddito Isee) per i quali il canone mediamente va oltre il raddoppio: da 245 a 565 euro al mese. La fascia di decadenza è per coloro che pur non avendo più i requisiti per la permanenza nell’alloggio Erp, mantengono il diritto a rimanervi pagando canoni, però, che prendono a riferimento gli affitti concordati praticati nel comune.

L’aumento verrà applicato in due fasi. Un 50 per cento dal 1 ottobre, l’altro 50 per cento dal 1 luglio del prossimo anno. Le fasi saranno tre (1 ottobre, 1 luglio e 1 ottobre 2004) con un ulteriore scaglionamento per gli aumenti superiori a 700 euro all’anno per la fascia di protezione, a 1300 euro all’anno per la fascia dell’accesso e a 1500 euro all’anno per la fascia di permanenza.