Tre immigrati albanesi di 27, 18 e 35 anni sono stati arrestati dai carabinieri di Sassuolo per tentata estorsione e lesioni aggravate nei confronti di un imprenditore edile residente a Modena.

Secondo quanto ricostruito dai militari, i tre avrebbero tentato di estorcere 1.500 euro al titolare di un’impresa con sede a Sassuolo dopo averlo minacciato e picchiato con una spranga di ferro al volto e alla schiena. L’uomo, due settimane fa, è finito in ospedale per tre giorni ed è poi stato dimesso con una prognosi di 30.

L’imprenditore si è subito rivolto ai carabinieri di Sassuolo che, ieri mattina, hanno fatto scattare la trappola dopo aver ascoltato direttamente una telefonata di minaccia da parte di uno degli albanesi arrivata sul cellulare dell’uomo proprio mentre quest’ultimo si trovava in caserma per denunciare l’estorsione.

Tutto è cominciato all’inizio di giugno quando l’imprenditore aveva dato lavoro a uno dei tre stranieri, il ventisettenne, che si era presentato al suo cantiere di Rubiera (Reggio Emilia) per chiedere di poter essere assunto come muratore e dare così il via alle pratiche per la regolarizzazione. Dopo un solo giorno di lavoro, regolarmente pagato 50 euro, l’immigrato era però scomparso per ripresentarsi qualche giorno dopo con la pretesa di avere 950 euro a titolo di liquidazione. L’imprenditore ha rifiutato di consegnargli la cifra così, dopo qualche giorno, l’albanese insieme con altri tre connazionali lo ha picchiato e minacciato.

Sono stati gli stessi carabinieri di Sassuolo a organizzare la trappola nella quale ieri mattina sono caduti tre dei quattro immigrati che hanno malmenato l’imprenditore. Il quarto uomo è ancora latitante ma sta per essere identificato mentre gli altri tre si trovano rinchiusi nel carcere di Sant’Anna.