Due imprenditori della zona di Sassuolo sono indagati dalla Procura di Modena per un’evasione fiscale di circa 16 milioni di euro (quasi 30 miliardi di vecchie lire) scoperta dalla locale Guardia di Finanza. Una terza persona, definita dalle Fiamme Gialle “intermediario”, è finita nell’inchiesta, ma nei suoi confronti non sono ancora stati presi provvedimenti formali.

L’acquisto di automobili di lusso (tra cui Ferrari e Mg) e di abitazioni prestigiose hanno portato la Finanza a scoprire un’ingente evasione alle imposte dirette (circa 13 milioni 420 mila euro), all’imposta sul valore aggiunto (2 milioni e 580 mila euro) e all’Irap (258 mila euro).

Nel mirino è finito il titolare di un’azienda che commercializza prodotti per la sicurezza sul lavoro e le lavorazioni meccaniche per conto terzi, che dovrà rispondere dei reati di dichiarazione fraudolenta e occultamento della documentazione contabile di cui é obbligatoria la conservazione ai fini della ricostruzione dei redditi e dei volumi d’affari.

La Guardia di Finanza ha analizzato in un anno e mezzo ben 22 conti correnti ed eseguito controlli incrociati mirati per scoprire che l’imprenditore aveva sottratto a tassazione gran parte dei proventi derivati dall’attività esercitata. Anche durante l’attività ispettiva poi l’imprenditore avrebbe intestato ai familiari diverse auto e immobili.

Nell’indagine é finito poi un secondo imprenditore, che aveva il ruolo di intermediario ed era formalmente sconosciuto al fisco: pur in possesso di partita Iva, infatti, non aveva mai dichiarato i redditi provenienti dalla sua attività, legata a quella della commercializzazione di prodotti per la sicurezza sul lavoro.

Sempre attraverso un esame prospettico dei dati bancari le Fiamme Gialle hanno identificato la terza persona coinvolta, che opera nel settore dell’autotrasporto e che deve rispondere dei reati di sottrazione e occultamento contabile.

Gli imprenditori avevano per mesi nascosto i loro rapporti commerciali ricostruiti anche attraverso l’analisi della rubrica telefonica.

Il notevole ammontare della cifra evasa ha consentito alla Guardia di Finanza di richiedere l’avvio di una procedura che permetterà di giungere al sequestro conservativo dei beni di tutti i responsabili del fraudolento sistema di evasione. In questo modo sarà garantita la corretta procedura di riscossione coattiva delle imposte, delle sanzioni e degli interessi dovuti.

L’indagine delle Fiamme Gialle continua per individuare altri presunti evasori.