Secondo una elaborazione dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna, basata su dati raccolti dall’Istituto centrale di statistica, nel 2001 sono avvenuti in Italia 235.142 incidenti stradali che hanno causato la morte di 6.682 persone e il ferimento di 334.679.

In un anno, rispetto al 2000, incidenti, morti e feriti sono aumentati rispettivamente del 2,7, 0,5 e 4,1 per cento. Ogni giorno sono avvenuti mediamente circa 644 incidenti, che sono costati 18 morti e 917 feriti.

Sulle strade italiane muoiono più uomini (75,1 per cento del totale) che donne, mentre dal lato dell’età quasi il 48 per cento aveva tra i 25 e i 59 anni. I giovanissimi fino a 14 anni hanno rappresentato il 2,5 per cento del totale. Nel 1990 la percentuale era del 3,5 per cento. Nel 1980 del 6,3 per cento. La classe da 15 a 24 anni ha lamentato la morte di 1.224 ragazzi, pari al 18,3 per cento del totale. Nel 1990 eravamo al 25,9 per cento. Nel 1980 al 21,8 per cento.

In ambito territoriale, se rapportiamo il numero dei morti registrato nelle province con la rispettiva popolazione, possiamo vedere che i primi tre posti sono tutti occupati da province dell’Emilia-Romagna. La maglia nera appartiene a Ravenna con 33,35 morti ogni 100.000 abitanti, davanti a Piacenza (25,77) e Reggio Emilia (24,46). Nona Ferrara (20,62).