L’assemblea di Assopiastrelle, che raggruppa le imprese ceramiche di Confindustria concentrate nel distretto reggiano-modenese di Sassuolo, ha esaminato i dati della 23/a indagine statistica nazionale.


I dati, presentati dal direttore Franco Vantaggi e dal presidente della commissione statistica Giampiero Mondini, dicono che la ripresa ”e’ spostata a fine 2004. Quindi, dopo un 2001 incerto, un 2002 difficile e un 2003 che nei primi cinque mesi si e’ confermato all’insegna del rallentamento, si andra’ a fare una verifica nel 2004, sperando che per il mercato italiano gli incentivi alle ristrutturazioni che scadono il 30 settembre vengano rinnovati e che sulle aree estere dove la crisi e’ pesante (Germania) si possano cogliere segnali incoraggianti. Il problema rimane anche l’Euro a questi livelli di forza. Tradizionalmente il settore ceramico riprende con il dollaro forte”.

I dati di sintesi del 2002 dicono che il fatturato del comparto e’ stabile sul 2001 a 5.318 milioni di euro. Le aziende sono 241 (-7), l’occupazione e’ pari a 30.799 unita’ (-1,75% sul 2001). La produzione complessiva segna lo stop piu’ pesante degli ultimi anni: -5,16% a 605,5 milioni di mq. La ricetta anticrisi di Assopiastrelle e’ una sola: spostare sulla fascia alta del mercato ceramico la produzione italiana lasciando ai competitor esteri (e alla Cina) le produzioni ceramiche a basso costo.

L’ assemblea ha ridato fiducia per i prossimi due anni al presidente Sergio Sassi e ha rinnovato il direttivo, che nei prossimi giorni indichera’ le quattro vice presidenze dell’associazione.