Nel 2002 il tasso di disoccupazione italiano si è attestato al 9,0%, rispetto al 9,5% del 2001, ma in ambito territoriale si registrano valori estremamente differenziati.

E’ quanto segnala un’elaborazione dell’ufficio studi di Unioncamere Emilia-Romagna secondo cui le regioni del Mezzogiorno continuano ad accusare tassi molto elevati (18,3%), rispetto ad aree, quali il Nord-Est, nelle quali la disoccupazione è ridotta ai minimi termini (3,3%).

In ambito provinciale sono le province di Pordenone e Bolzano a vantare il tasso di disoccupazione più contenuto (1,9%), seguite da Lecco (2,1 %), Reggio Emilia (2,2 %) e Modena (2,3%).
Le province dell’Emilia-Romagna registrano tassi di disoccupazione generalmente contenuti.
Nelle prime dieci posizioni della graduatoria nazionale, oltre a Modena e Reggio Emilia, ci sono Parma all’8/o posto (2,7%) e Bologna al 10/o (2,8 %). Seguono Forlì al 26/o (3,6%), Ravenna al 32/o (3,9%), Piacenza al 35/o (4,1%), Rimini al 36/o (4,3%) e Ferrara al 60/o (6,4%).