Oggi la scuola si ferma. Oltre un milione di lavoratori incrocia le braccia per lo sciopero nazionale indetto da tutti i sindacati – Cgil, Cisl, Uil, Gilda, Cobas e Unicobas – per chiedere il rinnovo del contratto, scaduto ormai da 15 mesi, e un recupero dei salari fermi da tre anni.

Il governo aveva promesso un adeguamento agli standard europei di molto superiori agli attuali livelli degli stipendi degli insegnanti italiani.

I professori si sentono discriminati anche rispetto agli altri dipendenti statali: è difficile trovare, infatti, tra i dipendenti di gruppo “A”, cioè laureati delle altre amministrazioni, retribuzioni come quelle del personale docente più vicine a quelle dei dipendenti di gruppo B (diplomati) e C (con licenza media).

Oggi gli insegnanti manifestano anche per la pace nelle innumerevoli manifestazioni annunciate dai sindacati a livello locale.