Fondo sociale per la non autosufficienza, reddito minimo di inserimento, estensione degli assegni di cura per le famiglie: l’Emilia-Romagna, prima Regione in Italia, si dota di una nuova legge sul welfare.


Si tratta della prima riforma dell’assistenza in cui siano assunte le competenze delle nuove Regioni dopo la riforma del Titolo V della Costituzione, una legge quadro – spiegano dalla Regione – in controtendenza rispetto alle attuali politiche
governative e come diretta evoluzione della Legge nazionale 328 del 2000.

La nuova legge dell’Emilia-Romagna prevede tra l’altro la
sperimentazione del reddito minimo di inserimento, il prestito sull’onore, la trasformazione delle Ipab in aziende o fondazioni, un nuovo ruolo del volontariato, la promozione della cittadinanza sociale, l’istituzione di uno sportello per accedere all’intero sistema sociale, la mediazione culturale
come contrasto al disagio e prevenzione dell’esclusione.

La riforma sarà presentata in un incontro pubblico mercoledì
19 marzo dall’assessore alle politiche sociali della Regione, Gianluca Borghi, nella sede della rappresentanza romana.