Aumenta l’occupazione in Italia nel 2002. Secondo l’Istat la crescita è stata dell’1,5%, pari a 315.000 unità. Concentrata soprattutto al Sud, dove si è registrato un aumento dell’1,9%, a fronte del +1,1% del Nord e del +1,8% del Centro.

L’occupazione femminile è aumentata ad un ritmo superiore di quella maschile, mettendo a segno un +2,2%. Cala parallelamente la disoccupazione dal 9,5% del 2001 al 9%.

Il tasso di occupazione più alto (sopra il 65%) è stato registrato in Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta. Le regioni con il tasso più basso sono invece Calabria e Sicilia (ambedue con il 41,8%).

A livello provinciale, Reggio Emilia, Bolzano e Ravenna hanno registrato i tassi di occupazione più elevati. In particolare Bolzano, dove su 100 uomini di età compresa fra i 15 ed i 64 anni ben 80 lavorano, e dove poco meno del 60% delle donne è occupato, è anche la provincia con il più alto tasso di occupazione giovanile: oltre il 54% dei giovani fra i 15 ed i 24 anni ha un’occupazione.

Tassi di occupazione femminile molto elevati si registrano anche in Emilia Romagna. “A questo – afferma l’Istat – si contrappongono i dati delle province del Mezzogiorno: a Crotone, Agrigento e Caltanissetta il tasso di occupazione per la popolazione di 15-64 anni non raggiunge il 38%. Il tasso di occupazione femminile risulta poi particolarmente basso a Caltanissetta (16,5%), mentre quello maschile è molto basso a Reggio Calabria (53,9%)”.