Primo round, domani, per il rinnovo del contratto dei metalmeccanici. Ma tra i sindacati è già
scontro: Fiom, Fim e Uilm, infatti, si presentano al negoziato con la Federmeccanica con tre piattaforme distinte dopo 36 anni di richieste unitarie, e questo renderà ancora più complicato
un confronto tradizionalmente difficile.


Il contratto, scaduto il 31 dicembre 2002, riguarda circa 1,3 milioni di lavoratori. Tutte e tre le organizzazioni hanno presentato richieste che non tengono conto dell’inflazione programmata, ma mentre la Fiom-Cgil chiede un aumento dell’8,6%
(135 euro, uguali per tutti) le altre due sigle indicano aumenti inferiori al 6% (89 euro la Fim Cisl, una media di 92,34 euro la Uilm).

La Fiom ha svolto anche un referendum sulla propria piattaforma, approvata – secondo i dati diffusi venerdì scorso – da 422.000 lavoratori (il 97% dei votanti).

Numeri ”senza valore” perchè non verificati da nessun esterno, secondo la
Fim, mentre la Uilm ha definito ”poco seria” la scelta di inviare la piattaforma alla Federmeccanica prima della conclusione del referendum.