Un bacio strappato con la forza costituisce una violenza sessuale consumata: questo secondo i giudici del Tribunale di Modena impegnati in un processo che vede imputato un uomo di 40 anni.


Il pubblico ministero aveva chiesto per lui una condanna a un anno e quattro mesi per il reato di tentata violenza sessuale nei confronti della cognata. Ma i giudici del tribunale oggi hanno rimandato gli atti alla Procura perche’ riformuli il capo di imputazione: da tentata violenza a violenza sessuale.
Dovra’ quindi ricominciare daccapo il processo che vede alla sbarra il quarantenne, residente a Modena, accusato di abusi sessuali (prima tentati e ora consumati) ai danni della cognata 35enne. La denuncia, da parte della donna, e’ scattata nel 1998 dopo una serie di episodi che andavano dai complimenti troppo espliciti alle effusioni sempre piu’ pesanti. La 35enne quindi si era rivolta alla polizia che sorprese l’ uomo mentre, nell’ appartamento della donna, tentava di baciarla sul collo e sulla bocca dopo averla spinta con la forza sul divano.
Il 40enne fu rinviato a giudizio e poi prosciolto in sede di udienza preliminare dal Gip di Modena, sentenza che pero’ venne impugnata dalla Procura generale di Bologna che vinse e riapri’ il procedimento. Oggi, dopo quattro anni, le conclusioni del pm e la richiesta della condanna a un anno e quattro mesi ‘bloccata’ in aula dai giudici, che hanno appunto rimandato gli atti alla Procura per la riformulazione del capo di imputazione.
I giudici infatti hanno ritenuto che un bacio strappato sia una violenza sessuale consumata e non tentata.