L’Emilia Romagna supera la media italiana
tanto per capacità di risparmiare quanto per possesso di Bot, azioni e fondi. Di risparmio si parla in casa e le donne sono sempre più attive.


Le famiglie della Regione si rivelano finanziariamente molto attive: il 57% riesce a mettere da parte qualcosa ogni mese, dato che supera la media nazionale (55%) di due punti.
Per capacità di generare risparmio, svettano ai primi posti le province di Ravenna, dove il dato sale al 62%, e Bologna, con il 61% di famiglie che riescono a risparmiare ogni mese.
Il Monitor Nextra-SWG – Osservatorio sui trend del risparmio nelle famiglie italiane realizzato dall’Istituto di ricerche SWG per conto di Nextra Sgr – rileva nelle famiglie della Regione una dinamicità di tutto rispetto.
Ma in cosa investe l’Emilia Romagna?
Nell’allocazione del risparmio le famiglie della Regione non conoscono sbarramenti.
Nel 31% delle famiglie sono presenti quote di fondi comuni d’investimento, con un vantaggio di tre punti sulla media nazionale. Al primo posto fra le provincie della Regione, per il possesso di fondi, Reggio Emilia, dove è il 37% delle famiglie ad investire in fondi.
Il 31% dei risparmiatori si cimenta con i mercati di borsa e possiede azioni, contro una media nazionale del 28%. L’Oscar regionale per la propensione alle azioni va alla provincia di Forlì, dove il 37% delle famiglie possiede titoli quotati nelle borse.
La tradizione tuttavia non manca: il 23% delle famiglie possiede BOT, con uno scarto di tre punti sulla media nazionale (20%). È Ferrara la provincia in cui il possesso di BOT risulta più diffuso: li detiene il 29% dei risparmiatori.
Inoltre, il 30% delle famiglie residenti in Emilia Romagna detiene fondi pensione e forme di previdenza integrativa, segno di una diversificazione finanziaria accompagnata da un’oculata attenzione per la pianificazione dell’avvenire.
Tuttavia, per quanto possessori di un portafoglio variegato, i residenti in Emilia Romagna non si sentono ancora soddisfatti della propria competenza finanziaria. Infatti, dovendo “dare un voto” (da 1 a 10) alla propria capacità di investire, si giudicano con un 5,2 (comunque vicino alla media nazionale, 5,3).
Evidentemente, esiste in Emilia Romagna – come nelle famiglie italiane in generale – un notevole bisogno di cultura finanziaria. E le famiglie della Regione tentano di colmarlo, rivelando un certo interesse per l’informazione specializzata: il 65% segue abitualmente (almeno una volta a settimana) l’informazione economico-finanziaria. Un’attenzione ai mass media che si accompagna ad un diligente controllo sull’allocazione del denaro: il 67% delle famiglie si tiene aggiornato sull’andamento dei propri investimenti, dato ancora una volta in vantaggio sulla media italiana (66%). I più vigili in Regione sono i modenesi: nella provincia di Modena il 75% dei risparmitori segue l’andamento del proprio portafoglio finanziario.
E l’argomento economico, in Emilia Romagna, non è prerogativa del capo famiglia: nel 60% delle famiglie si parla in casa di investimenti e risparmio, con un crescente coinvolgimento del pubblico femminile. Nel 33% delle famiglie della Regione la donna svolge infatti il ruolo di decisore finanziario, un dato che scolora il luogo comune che assegnava al maschio l’esclusivo ruolo di esperto economico.