Al primo squillo della campanella, quest’anno, saranno esattamente 7.643.676 gli alunni che
frequenteranno la scuola pubblica, dalla materna alle superiori. Ad occuparsi di loro vi saranno 697.715 insegnanti. I dati relativi ai ‘numeri’ della riapertura dell’anno scolastico sono stati elaborati dalla Cgil Scuola.


A proposito del numero degli insegnanti, sottolinea il sindacato, è però ”doveroso precisare che il dato sui docenti si riferisce ai posti previsti in organico e non al personale realmente in servizio”. Nelle scuole, bambini e ragazzi si divideranno in 375.649 tra sezioni e classi. Alle scuole dell’infanzia, sempre in base ai dati resi noti dalla Cgil Scuola, sono iscritti 945.952 bambini in 40.903 sezioni, con 78.751 insegnanti. Alle elementari, invece,
andranno 2.508.219 alunni in 139.947 classi e con 232.134 docenti. Le scuole medie, poi, ospiteranno 1.700.461 alunni suddivisi in 81.855 classi con 158.909 insegnanti. Infine, le Superiori vedranno, in 112.944 classi, 2.489.044 ragazzi con 227.921 docenti. Qualche curiosità. La palma del maggior numero di studenti spetta a Campania e Lombardia, rispettivamente con 1.024.492 e
1.018.421 ragazzi. Queste, afferma la Cgil, sono anche le regioni che registrano il maggior numero di classi e di posti di insegnamento(rispettivamente, 50.830 e 89.662 in Campania;
49.274 e 94.063 in Lombardia). La Lombardia è inoltre in testa per numero di docenti: pari a 94.063. In coda alla ‘classifica dei numeri’ è invece il Molise: registra 49.723 alunni, 2.610 classi e 4.661 posti docenti. Tutti in classe dunque, ma rispetto allo scorso anno – questa volta la stima è della rivista specializzata Tuttoscuola – si conta qualche alunno in meno. Tuttoscuola calcola infatti che saranno complessivamente circa 8,3 milioni gli studenti che inizieranno tra breve il nuovo anno (includendo i 750/800.000 ragazzi che entreranno nelle scuole paritarie). Rispettoall’anno scorso, si registrerebbe quindi un ”lieve calo” che interessa, più o meno intensamente, tutti gli ordini di scuola
con l’eccezione della secondaria superiore. Quest’ultima, sottolineano gli esperti, sta sfruttando ancora l’effetto dell’innalzamento dell’obbligo scolastico, che le fa registrare un incremento di oltre 36.000 studenti (pari all’1,5% in più).