Astenersi dal comprare e mangiare cetriolo. E’ la parola d’ordine dell’Aduc. Per una settimana, da
giovedì 22 a giovedì 29, i consumatori sono invitati a rinunciare all’ortaggio, per iniziare la protesta contro l’inflazione.


L’associazione per i diritti degli utenti e dei consumatori ha scelto un prodotto che, sottolinea, dell’aumento dei prezzi può essere considerato un emblema: dal 2001 al 2002 il costo del cetriolo è aumentato del 483 per cento, mentre alla
produzione i costi sono diminuiti del 56 per cento, passando da 0,55 a 0,24 euro al chilo.
”L’onere dell’astensione sarà minimo, perchè del cetriolo si può fare a meno”, dice il segretario Primo Mastrantoni, ricordando che dal punto di vista nutrizionale il valore dell’ortaggio è inesistente, essendo costituito per lo più di
acqua (96,5 per cento). ”L’importante è che il consumatore – afferma Mastrantoni – passi dalla condizione di suddito a quella di cittadino, che
determini e non sia determinato dal mercato”.