Inflazione ferma per il secondo mese consecutivo al +2,2% tendenziale nel mese di luglio. Lo rende
noto l’Istat confermando l’indice provvisorio nazionale dei prezzi al consumo. Confermata anche la variazione congiunturale che è aumentata dello 0,2%.

Sempre secondo i dati definitivi diffusi oggi dall’Istat, nel mese di luglio 2002, l’indice dei
prezzi al consumo armonizzato (che tiene conto anche delle riduzioni temporanee di prezzo) ha presentato una variazione di -0,1% rispetto al mese di giugno e una variazione di +2,4%
rispetto a luglio 2001. In particolare l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (Nic) ha registrato gli aumenti
congiunturali più elevati per i capitoli abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,6%) che hanno scontato gli aumenti tariffari; il capitolo alberghi, ristoranti e pubblici esercizi (+0,5%) che hanno scontato un aumento stagionale dei campeggi; ricreazione, spettacolo e cultura (+0,4%) che hanno scontato anche qui un aumento stagionale del prezzo degli stabilimenti balneari. Calano invece dello 0,3% congiunturale i prodotti alimentari e le bevande analcoliche grazie a un raffreddamento del prezzo di ortaggi, patate e frutta. Nell’ambito delle 20 città capoluoghi di regione, gli aumenti tendenziali più elevati
dell’indice Nic si sono verificati nelle città di Venezia
(+3,2%), Cagliari (+3,0%), Trento e Trieste (+2,9%) per entrambe. Quelle più moderate nelle città di Campobasso (+1,5%), Reggio Calabria (+1,7%) e Milano (+1,8). Quanto all’indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (Foi), ha registrato un aumento
mensile dello 0,1% e un aumento tendenziale del 2,3%.